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Massimo Paradiso  

È obbligatorio registrare le presenze dei dipendenti?

Che cosa dice la Legge?

La registrazione delle presenze e la timbratura dei cartellini sono regolamentate? Assolutamente sì, e tutte le aziende, indipendentemente dalla loro dimensione, dovrebbero tenerne una registrazione accurata. Per chiarire questa affermazione, diamo un’occhiata alle diverse leggi e normative in vigore. Si tratta di una questione di grande importanza che richiede un approccio attento e preciso per evitare complicazioni e sanzioni.

Le normative sulla registrazione delle presenze variano da paese a paese, quindi è essenziale essere al corrente delle leggi vigenti nella propria nazione. Potrebbe sembrare un terreno intricato da esplorare, ma cerchiamo di fare chiarezza e seguire una traiettoria chiara.

Quali sono le norme europee?

Nel 2019, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha emesso una sentenza che impone agli stati membri dell’Unione di registrare le ore di lavoro dei dipendenti. La sentenza è cristallina: le aziende devono adottare sistemi di registrazione delle ore lavorate per tenere traccia del tempo impiegato dai dipendenti. Questa misura non è solo volta al controllo, ma è pensata per tutelare sia le aziende che i dipendenti, offrendo loro un riferimento imparziale.

E la Situazione in Italia?

La Costituzione Italiana, nell’articolo 41, autorizza i datori di lavoro a verificare che i dipendenti stiano svolgendo il loro lavoro secondo le direttive date, purché ciò non violi i principi fondamentali della libertà e dignità umana. Ci sono, quindi, dei limiti che i datori di lavoro devono rispettare nel monitorare il lavoro dei loro collaboratori. Il Jobs Act ha regolamentato anche i nuovi sistemi tecnologici, compresi quelli che consentono il lavoro da remoto o in modalità smart working.

Lo Statuto dei Lavoratori è stato aggiornato per adeguarsi alle nuove tecnologie di controllo dei lavoratori introdotte negli ultimi anni. Con l’uso di tecnologie avanzate, è oggi possibile monitorare i dipendenti anche a distanza. Questo ha reso necessario trovare un equilibrio tra i diritti dei lavoratori e quelli delle aziende, soprattutto quando si tratta di proteggere gli interessi aziendali.

In conclusione, l’obbligo di tracciare le timbrature esiste?

Sebbene in Italia non esista una legge specifica sull’uso del badge aziendale, la sentenza della Corte Europea vincola gli stati membri in modo inequivocabile. Tuttavia, spetta agli stati recepire e attuare la sentenza in modi che ritengono appropriati. Le imprese potrebbero essere soggette a verifiche e controlli, e la legge 300/1970 dello Statuto dei Lavoratori prevede sanzioni per i dipendenti che non registrano la propria presenza in azienda.

In sintesi, la registrazione delle ore di lavoro è nell’interesse sia dei datori di lavoro che dei dipendenti. Anche se può sembrare un compito aggiuntivo monitorare le timbrature, gli straordinari e le ore lavorate, esistono sistemi che semplificano e automatizzano questa attività. Parliamo di software di timbratura come BadgeBox, che semplificano la registrazione delle presenze per i dipendenti tramite smartphone o badge, rendendo il compito di verifica dei dati ancora più agevole e leggero per chi ne è responsabile.

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