Le donne in azienda sono un valore aggiunto? Quanto realmente sono in grado di spostare gli equilibri sul posto di lavoro?
L’8 marzo, ormai considerato come Giornata Internazionale della donna, pone da sempre le basi per interrogativi profondi e tessere numerosi bilanci.
Pari opportunità a scuola e nel lavoro
Sono ormai centinaia gli studi presentati nel corso degli anni che mostrano come l’accesso al mondo del lavoro sia più complicato per le donne.
È “curioso”, però, il risultato di un’analisi redatta da Alma Diploma e Alma Laurea che pone a confronto l’occupazione maschile e femminile post laurea. I due consorzi sono nati proprio con lo scopo di raccogliere dati reali sulle condizioni lavorative di diplomati e laureati.
Lo studio, infatti, dimostra come già dalle scuole medie la percentuale di preparazione delle studentesse superi ampiamente quella dei compagni. Numeri che aumentano quando si tratta di università. Ben il 77% di donne si iscrivono alle facoltà universitarie contro il 63% dei ragazzi.
Percentuali che però tendono a ribaltarsi nel mondo del lavoro.
Donne in azienda: quante difficoltà
Quante volte abbiamo letto report sullo scarso impiego delle donne in azienda?
Il Rapporto 2017 sopra citato conferma questo trend. Le donne sono più brave a scuola, ma rispetto agli uomini con la stessa formazione faticano a trovare un impiego all’altezza.
Questo gap si accentua maggiormente anche in termini di tipologie contrattuali e, soprattutto, in termini di stipendio.
La domanda sorge spontanea: perché questo divario?
Culturalmente e storicamente parlando, l’Italia è sempre stata un Paese di stampo “maschilista” sul piano lavorativo.
Ma i tempi sono cambiati e le donne si sono ritagliate uno spazio importante per affermarsi professionalmente, pur scontrandosi con grandissime barriere.
Spesso e volentieri, infatti, le giovani donne sono costrette a scegliere tra famiglia o carriera. Colpa delle difficoltà che seguono la maternità, degli orari impraticabili, del congedo paternità inadeguato, della scarsa tutela da parte dello Stato.
L’imperativo necessario: invertire la rotta
La sfida è aperta da ormai diversi anni. È necessario, infatti, invertire il trand e consentire ad un maggior numero di donne di accedere a posti di lavoro meritati “sul campo”.
A giovarne saranno sicuramente le imprese, che avranno un valore aggiunto. Le donne in azienda, infatti, portano dosi di sensibilità, intuizione e capacità di ascolto che possono giovare nella gestione aziendale e dei clienti.
Cogliamo l’occasione di una giornata come questa per lanciare un messaggio importante.
Bisogna imparare a credere di più nelle proprie capacità, sapersi valorizzare e auto-promuovere con dignità ed autorevolezza. Solo così si potrà realmente trasformare lo straordinario in ordinario.