
Che cos’è lo Smart Working
Lo Smart Working può assumere varie forme grazie alla sua natura flessibile e agile, alcune di queste modalità sono semplici da attivare e non rappresentano un impatto significativo sui costi aziendali.
in genere, si tratta di un percorso particolarmente accessibile per le PMI e ovviamente per le grandi aziende, dal settore pubblico a quello privato.
Se diverse sono le possibilità per organizzare il flusso di lavoro, altrettanto molteplici sono le motivazioni che spingono aziende e organizzazione a compiere questo cambio di paradigma:
- La riduzione delle spese per trasferte e viaggi di affari, così come le spese per gli uffici
- Migliorare il benessere dei lavoratori
- Aumentare la motivazione e la produttività del personale
- Supportare le pari opportunità e la gestione autonoma del proprio lavoro
- Facilitare incontri tra collaboratori e professionisti con sede in luoghi diversi
- Ridurre l’impatto ambientale delle imprese.
Smart Working e la promessa della tecnologia
Lo Smart Working è una risposta alla notoria “Promessa tradita delle tecnologia”, ovvero alle promesse di maggiore tempo privato e di minore stress grazie all’avanzamento tecnologico.
Sempre più dipendenti chiedono forme di lavoro alternativo, come smart working, telelavoro e altre tipologie di lavoro agile. La necessità è sempre quella di acquisire una migliore gestione del tempo, di raggiungere l’equilibrio tra lavoro e vita privata.
Ogni azienda può regolarsi autonomamente per trovare la forma che risponde meglio alle esigenze organizzative e dei lavoratori. È importante la pianificazione del lavoro e delle attività concordate – per quanto possibile – con i collaboratori. Sappiamo quanto l’inclusività decisionale sia una delle chiavi di incremento per l’employee (o job) satisfaction.
Smart Working, le tipologie principali
Flexible Working.
Il dipendente struttura la propria settimana lavorativa seguendo parametri concordati con l’azienda
Può indicare l’orario di inizio e di fine attività e proporre anche i giorni da lavorare.
In questo caso, il
beneficio per i dipendenti è quello di ottimizzare gli impegni familiari e
privati senza incidere sugli orari concordati. Un esempio sono gli appuntamenti
per visite mediche schedulati al di fuori delle ore lavorate.
Nel Flexible Working abbiamo quindi flessibilità per quel che riguarda:
- Il tempo: il dipendente propone le ore da lavorare settimanalmente
- Le ore: se si entra prima, si esce prima; se si entra dopo, si esce dopo.
- Il lavorato: fare gli straordinari e trasformare le ore in più in tempo libero
- La settimana: il dipendente lavora meno giorni ma più ore fino al raggiungimento delle ore settimanali complessive.
Nel prossimo articolo vedremo insieme le altre tipologie di smart working.
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